Masùt da Rive: da trent’anni, pionieri del Pinot Nero in Friuli
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La storia del Pinot Nero di Masùt da Rive ha inizio a metà degli Anni Ottanta del secolo scorso, dopo un viaggio di Silvano, il patriarca, in terra di Francia.
Silvano prese una decisione che ora potremmo definire pionieristica e visionaria: contro tutti i luoghi comuni e i pregiudizi diffusi che volevano il Friuli inadatto ad ospitare il Pinot Nero, decise di correre il rischio e impiantò le prime vigne.
Silvano capì presto perché i tentativi che erano stati fatti fino ad allora dai vignaioli della zona non avevano dato buoni frutti: il Pinot Nero era sempre stato trattato come fosse un Merlot o un Cabernet, classici rossi generosi che in Friuli attecchiscono bene.
“Il Pinot Nero è un bianco ‘in disguise’, un bianco vestito da rosso: è tannico e complesso, ma estremamente elegante e ricco di sfumature”
Silvano, dopo un periodo di tentativi ed errori, come un vero sperimentatore di successo, cambiò radicalmente approccio, prendendosi cura del Pinot Nero, in vigna come in cantina, come fosse un grande, grandissimo bianco.
E perché no, si disse Silvano… In fondo, quell’uva a bacca rossa veniva da una zona, la Borgogna, madre di bianchi fenomenali. In fondo, il Pinot Nero è padre (per mutazione gemmaria, come direbbero i tecnici) di due bianchi che in Friuli vengon su benissimo: il Pinot Bianco e il Pinot Grigio. Il Pinot Nero, insomma, è un bianco ‘in disguise’, un bianco vestito da rosso: è tannico e complesso, ma estremanente elegante e ricco di sfumature.

A sinistra: la prima etichetta di Pinot Nero, vendemmia 1990
A destra: l’etichetta di Pinot Nero vendemmia 2020
(design: Atelier Design Udine)
Certo, non è stato facile arrivare a un Pinot Nero che oggi è tra i vini di punta di Masùt da Rive: costanza, determinazione, la voglia di sperimentare e di far bene non sono però qualità che ai Gallo di Masùt da Rive mancano, no di certo. E dopo trent’anni dalla prima vendemmia di Pinot Nero sono qui a confermarlo.


Il Pinot Nero di Masùt da Rive: come nasce e come si esprime
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per 12 mesi. Si genera così un rosso dalla trama olfattiva fine e fruttata, con note di ciliegia, mora, lampone e delicati richiami d’erbe officinali, che sfuma sul finale in leggeri toni legnosi. Il sorso fresco e leggermente tannico corona l’esperienza gustativa con una piacevole e tonica sensazione amarognola.

Masùt da Rive | I vini
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